Banche Italiane: Le Priorità Digitali del 2025

Banche Italiane : Le Priorità Digitali del 2025

  • Giovanni Zappavigna
  • Published: 13 February 2025


Con l’offerta di scambio a BancoBPM di Unicredit (impegnato nel M&A anche al’estero con l’offerta su Commerzbank) e quella della Banca Monte dei Paschi su Mediobanca, il consolidamento del sistema bancario italiano si è rimesso in moto. Segno evidente che gli attori non ritengono ancora ottimale l’assetto per affrontare le prossime sfide competitive.

Negli ultimi due anni, anche grazie all’ampia forbice tra tassi d’impiego e raccolta, le banche hanno ottenuto risultati eccellenti ma questo non toglie che ci sia ancora da fare per proteggere il posizionamento competitivo dalle minacce dei nuovi player digitali, non solo di origine bancaria. Migliorare efficienza (operativa e distributiva) e struttura ricavi (arricchendo e diversificando il portafoglio d’offerta con prodotti a più elevata marginalità) sono gli imperativi. 

Tutto questo adempiendo alle nuove disposizioni che regoleranno aree strategiche: gestione del rischio cyber (regolamenti DORA e Instant Payments, effettivi dall’inizio dell’anno); governo dell’Intelligenza Artificiale (AI Act entrato in vigore nell’agosto 2024); nuove regole europee per l’identità digitale (regolamento eIDAS 2, emanato nel 2024); regole sui pagamenti digitali finalizzate a tutela la sicurezza dei consumatori (regolamento PSD3, atteso nel 2026).  

La digital transformation sarà la chiave di tutto: bisognerà accelerarla, anche attraverso (dove più opportuno) le applicazioni dell’IA e l’introduzione dei sistemi di riconoscimento biometrici, essenziali nell’ottica di un miglioramento dell’efficienza gestionale e dell’offerta. Vediamo quali sono oggi le aree sulle quali lavorare prioritariamente.


1. Onboarding del cliente

Sono ancora poche le banche che offrono un’esperienza di onboarding rapida e senza intoppi per i clienti, per esempio quando si apre un conto corrente. Una delle principali criticità è l’adozione dei software che permettono di gestire la documentazione obbligatoria. Le soluzioni per introdurre l’onboarding digitale sono molte: le banche italiane possono attingere dalle esperienze di altri mercati, come il Regno Unito, dove le funzionalità di onboarding digitale sono consolidate e hanno dimostrato di essere efficaci nell’attrarre e fidelizzare i clienti (individuali e corporate), grazie a capacità di coinvolgimento, rapidità e convenienza.


2. Pagamenti 

Nell’economia digitale i pagamenti hanno un ruolo determinante e guidano l’innovazione. Rispetto agli anni passati un numero crescente d’italiani utilizza i sistemi di pagamento digitali, ma le transazioni pro capite senza contanti sono ancora tra le più basse in Europa e in controtendenza rispetto alla media continentale. I pagamenti per importi rilevanti, nella maggior parte dei casi, si possono effettuare ancora solo in filiale. 

In pratica, il mercato è maturo per un deciso salto in avanti e c’è spazio per proporre servizi innovativi, un’evoluzione quasi obbligatoria visto che il nuovo regolamento sui servizi di pagamento (PSD3) aumenterà la concorrenza richiedendo nello stesso tempo alle banche una maggiore standardizzazione e interoperabilità.

L’Instant Payment Regulation (IPR), appena entrata in vigore, permette intanto di fare un passo avanti avendo modificato il regolamento dell’area unica dei pagamenti in euro (SEPA) e aggiunto disposizioni specifiche sui bonifici istantanei al regolamento sui pagamenti transfrontalieri nell’Unione, alla direttiva sul carattere definitivo del regolamento (SFD) e alla direttiva sui servizi di pagamento (PSD2).


3. Intelligenza artificiale 

L’intelligenza artificiale è ormai una tecnologia compresa dalle banche. Fin qui ne sono stati valutati i possibili benefici sulla gestione operativa e gli impatti economici, immediati e prospettici. Ci sono, insomma, gli elementi per definire una strategia di progressiva applicazione cercando il punto di equilibrio tra benefici e costi da sostenere per l’adozione e la manutenzione. 

Molti istituti di credito stanno adottando in modo concreto piattaforme di Intelligenza Artificiale e sviluppando casi d’uso che applicano questa tecnologia ai processi aziendali per automatizzare attività e ottimizzare i costi. Tra le principali implementazioni rientrano: la lettura e l’estrazione automatizzata di dati da documenti complessi, chatbot per l’automazione dei processi di backoffice e l’assistenza ai clienti, strumenti di verifica per Regulatory & Compliance e chatbot dedicati all’analisi dei dati (Data Analyst Chatbot).


4. Regtech

La maggior parte dei processi collegati agli adempimenti normativi e regolamentari, ancora oggi, è interamente manuale. L’automazione può cambiare radicalmente le interazioni tra clienti, dipendenti bancari e funzioni operative eliminando le attività manuali e consentendo di raggiungere livelli superiori di efficienza e precisione. 

Si prevede che il mercato globale dell’automazione bancaria crescerà con un CAGR del 26% nel prossimo decennio raggiungendo entro il 2031 oltre 7 miliardi di dollari. Questa crescita sarà originata soprattutto dalle soluzioni digitali per attività di compliance (compreso l’antiriciclaggio); prevenzione delle frodi; monitoraggio di processi di valutazione dei rischi; identificazione dei clienti; automazione dell’estrazione/verifica di informazioni da documenti anche complessi come i contratti; automazione dei sistemi di reporting al management o alle linee di business.  

Le applicazioni dell’intelligenza artificiale generativa possono rappresentare una base di conoscenza normativa in tempo reale per gli utenti oltre a fornire un addestramento o un regulatory check accelerato e più automatizzato per altri strumenti d’intelligenza artificiale utilizzati dalle banche o per l’utenza.

© Capco 2025, A Wipro Company